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La Giovane Kehilà ha premiato Francesco Talò e Lia Quartapelle


“Con gratitudine per l’amicizia manifestata per Israele, l’impegno a favore della verità, per la sua disponibilità e per il supporto alle attività giovanili”. Con queste parole il Consiglio della Giovane Kehilà, il movimento giovanile della comunità italiana in Israele, ha scelto di onorare l’ambasciatore d’Italia Francesco Maria Talò al termine del suo mandato in Israele.

Nel corso di una cena organizzata in suo onore a Gerusalemme dalla Hevrat Yehude Italia be Israel, la comunità italiana locale, il presidente della Giovane Kehilà, Michael Sierra, ha consegnato all’ambasciatore la medaglia del movimento giovanile e un certificato di riconoscimento. “L’ambasciatore Talò ha dimostrato di essere un vero amico d’Israele”, ha detto Sierra. “Si tratta di una persona che ha contribuito non soltanto a creare nuovi ponti fra i due Paesi, ma anche a spiegare la realtà israeliana e combattere i pregiudizi. Non è un caso”, ha osservato Sierra, “che sotto il suo mandato abbiamo fondato il nostro movimento giovanile. Inoltre, grazie al lavoro continuo dell’ambasciatore Talò e dell’ottimo personale dell’Ambasciata, gli israeliani ed in particolare i giovani mostrano sempre più interesse nella cultura italiana”.

La consegna del diploma e la medaglia all’onorevole Quartapelle.

Il Consiglio della Giovane Kehilà ha scelto nella stessa occasione di consegnare una medaglia e un riconoscimento anche all’onorevole Lia Quartapelle in quanto prima firmataria della legge che concede la medaglia d’oro al valor militare alla Brigata Ebraica. La legge, che è stata deliberata all’unanimità nelle Commissioni Difesa di entrambi i rami del Parlamento, è stata presentata oggi in conferenza stampa al Senato dalla stessa Quartapelle e dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti. “Quando abbiamo saputo che la Quartapelle era in Israele per incontrare i reduci della Brigata, ci siamo detti: “non possiamo non consegnarle la nostra modesta medaglia”. È un piccolo gesto, ma rappresenta la nostra grande gratitudine”, ha spiegato Sierra. “Fra di noi ci sono giovani i cui nonni fecero parte della Brigata Ebraica e i valori su cui è basata la Giovane Kehilà sono gli stessi valori su cui si basarono i giovani della Brigata Ebraica quando scelsero di lasciare la loro terra per combattere contro i nazifascisti e liberare l’Italia”. “Sia la Quartapelle sia l’ambasciatore Talò hanno dimostrato, in varie occasioni, di apprezzare i valori della Brigata Ebraica e chi sa apprezzare questi valori”, ha concluso il presidente Sierra, “è degno del nostro apprezzamento”.

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