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Giovane Kehilà, nuovo anno, nuovo inizio e nuove scelte

“Colui che sceglie di preoccuparsi dei giorni, pianta il grano, colui che sceglie di preoccuparsi degli anni, pianta gli alberi e colui che sceglie di preoccuparsi delle generazioni a venire, educa le persone” (Janusz Korczak).


Gli ultimi giorni del 2017 e la festa di Chanukkà, costituiscono una buona occasione per riflettere sulle scelte strategiche della nostra associazione e sulle prospettive future. Di seguito alcuni punti di riflessione che vogliamo condividere con i lettori di Kol Ha-Italkim e con tutti coloro che scelgono di pensare alle generazioni.


Unità


La festa di Chanukkà è una delle feste più sentite in Israele, e non a caso. La fondazione dello Stato d’Israele e i risultati della Guerra d’Indipendenza sembrano quasi una riproduzione della vittoria dei Maccabei. In entrambi, infatti, notiamo il fenomeno sorprendente di מעטים על רבים ניצחון “pochi che vincono contro tanti”. Senza entrare nel merito della questione dell miracolo della vittoria, il messaggio che trasmette la festa è chiaro: fra quantità e unità vince l’unità. A distruggere il Secondo Tempio, 230 anni dopo la vittoria dei Maccabei nel 70 e.v. furono i romani. Il Talmud, nel trattato di Yoma, ne spiega la ragione: l’odio gratuito all’interno del popolo ebraico, ovvero la mancanza d’unità. Dopo questa introduzione, risulta chiara la ragione per cui la priorità strategica della Giovane Kehilà per il 2018 è aumentare le attività aggregative. L’unità dei giovani italkim - che siano nati in Israele o in Italia, che vivano in kibbutz o in città - è da sempre l’obbiettivo principale della Giovane Kehilà. L’ultimo shabbaton (a novembre) che ha visto la partecipazione di 35 ragazzi della Giovane Kehilà insieme ad altri 15 partecipanti al progetto Yeud dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è sicuramente un buon esempio di quanto ci sforziamo di fare per perseguire questo obbiettivo.


Stato legale


L’inquadramento legale della Giovane Kehilà fino a questo momento si è basato sulla Hevrat Yehudei Italia e sull’Irgun Olei Italia, dove la GK è rappresentata con diritto di voto. Per il 2018, il Consiglio della Giovane Kehilà ha deciso di registrare una nuova amutà (organizzazione senza scopo di lucro). I documenti sono già stati presentati all’autorità israeliana competente, il Rasham Ha’Amutot. Per accedere a fondi statali la Giovane Kehilà deve ottenere il Niul Takin. Ciò sarà possibile nel 2020.

Nuove commissioni


Una novità positiva in vista del 2018 è quella dell’istituzione di nuove commissioni. La Commissione Tzavà verrà presieduta dalla romana Micol Debash, ex soldatessa premiata dal Presidente Rivlin, e la Commissione università dal consigliere triestino Daniel Oren. Lo scopo principale delle commissioni è quello di fornire consigli e assistenza ai futuri studenti e soldati.Israele e volontariatoNel 2017 sono state organizzate diverse attività di volontariato per dare un contributo alla società israeliana in cui viviamo. Fra queste: attività in casa di riposo, shabbaton con giovani a rischio, manutenzione in casa di persone bisognose, raccolta di testimonianze di sopravvissuti alla Shoah. Per il prossimo anno occorrono in questo ambito nuove idee, nuove iniziative, ma soprattutto nuove energie per continuare a fare e contribuire.



Rapporti con l’Italia e Aliyà


Nel corso del mese di dicembre, la Consigliera Yael Di Consiglio, ha partecipato all’Israel Day di Masa presentando le attività della Giovane Kehilà. A gennaio è in programma uno shabbaton speciale per i ragazzi di Naale (oltre al shabbaton ordinario dei ragazzi over 18) e un incontro con le scuola ebraiche di Roma e Milano.

Rapporto con la Hevrà


La realizzazione dei progetti della Giovane Kehilà nel 2017 sono stati possibili grazie a un modesto contributo della Hevrat Yehudei Italia. Per ogni shabbaton, i giovani hanno pagato 130 shekel e 130 sono stati pagati dalla Hevrà. Nel 2018, a causa di problemi finanziari, pare che la Hevrà smetterà di versare questo contributo. Le attività potranno continuare solo se vi saranno donazioni. In questa prospettiva, il futuro è nelle mani degli italkim.


(Pubblicato originamnte su Kol Haitalkim, Dicembre 2017)

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